
Pennellate di luce
Da "Personale di pittura"
È stimolante l'invito di Ivana Scalco a ricercare nelle forme, nei colori e nelle rappresentazioni delle sue pitture,
le intense emozioni che danno vita a forti e complesse suggestioni e percezioni interiori. Anzi per dirla con le parole
di Giorgio Segato, il critico che ha sempre seguito Ivana: il colore è il medium assoluto, costruttivo e atmosferico,
come segno e come campo, mezzo di trasfert primario, immediato, fisico e psicologico.
Pennellate di luce sono capaci di plasmare e trasformare la natura nelle sue varie forme, con un tocco, in alcuni momenti,
quasi impercettibile, in altri con incisioni forti che inchiodano l'osservatore. Tutta la sua proposta è ricondotta in una
spazialità che vuole aprirsi agli altri, potenziare la qualità dell'esistenza e la profondità dei sentimenti, sempre in
ricerca di quei valori che ci uniscono e ci affratellano, anche nei momenti di dolore e di solitudine.
È la storia di un'artista, che ha saputo documentare, con uno stile inizialmente graffiante per giungere ad una morbidezza
forte, raffinata e interpretata dal cromatismo che coordina la vitalità del rosso, la freddezza del blu, segno di distacco,
ma anche di distensione, di confini tra il noi e gli altri e poi il verde, che rivendica il valore del rinnovamento, della
crescita, dell'apertura al fuori, ma anche dell'interiorità, giungendo a far emergere gli ocra, i bianchi, i neri, i gialli,
i violetto...
La nostra artista è sempre tesa al motivo dominante del comunicare, senza però voler invadere il privato di
ciascuno. Cosa ci vuol far capire? In silenzio cerchiamo di leggere il suo messaggio, ma non dilunghiamoci troppo sul nostro
voler capire, perché lei ci richiama al suo linguaggio e vuole che non disperdiamo il suo pensiero: è un'artista generosa
nel dare ma esigente nell'interpretare, ti chiede attenzione per meglio comprendere i suoi incontri, il suo cammino
esistenziale, sempre aperto al mondo, alla natura, alla concretezza della vita e al valore del sentimento che non si nasconde
tra le pieghe del nostro andare. Tutta la mostra mette in evidenza quei passaggi, che la sua creatività ha saputo fondere,
con rara ed equilibrata sensibilità, in momenti che hanno inciso la sua vita, passando dal figurativo dei ritratti, alle
nature morte, per proiettare la sua maturità artistica verso forme essenziali ed incisive.
L'appuntamento con questa artista diventa, perciò, stimolo per avvicinarci con delicatezza e attenzione all'altro: si notano
tutte le contraddizione della giovane esuberante avvolta in una cascata di capelli, come albero frondoso che dà respiro e
spazio a chi incontra e da cui vuol farsi ammirare in tutta la sua bellezza, senza comprendere che anche la sua vita dovrà
dare il suo tributo di dolore e di sofferenza. In altri ritratti troviamo volti fermi e decisi di donne che, se colti nella
loro profondità, lasciano intuire la loro capacità di portare dolore e allo stesso tempo aperti alla speranza, come quello
che presenta una donna avvolta in un manto bianco, ma dall'occhio vigile e vitale. A questa nostra protagonista va un sincero
ringraziamento per la disponibilità all'accoglienza e all'ascolto, nel rispetto di se stessa e del suo interlocutore.