
Lettera per Ivana
Lettera per Ivana
I tuoi dipinti, ragionevoli e irragionevoli emozioni, richiamano l’attenzione su di essi e sulle emozioni stesse,
emozioni dunque riflessive che ti danno la motivazione che determina la ragione di quei colori sulle tue tele,
colori garanti di un atteggiamento che va oltre l’elaborazione della composizione.
L’esperienza emotiva ti ha incitato e ti incita a promuovere e a cercare ragioni che possono determinare l’accuratezza
delle tue emozioni impresse nelle tue figure, nei tuoi ritratti, nei tuoi paesaggi dominati dal verde, dall’arancione,
dal rosso.
Ogni tuo colore, illuminazione di un attimo, serve a incidere nella tua tela l’impronta della tua arte,
cercando nelle tue emozioni il riflesso di emozioni che sono comuni a tutti e nello stesso tempo solo e soltanto tue,
perchè dominate dalla tua sensibilità.
I tuoi colori sono intensi e vivaci. Ai colori primari stesi con energia e quasi senza stemperatura tonale accosti i
colori complementari rafforzandone il contrasto timbrico.
Sembra non venir mai meno in te il gusto per la forza espressiva del colore, segno di gioia di vivere.
Il rapporto tra il colore reale di quanto vai dipingendo e il colore impiegato rimane senza vincolo, come autonoma
espressione interiore nel creare le forme.
Cezanne, Van Gogh e Gauguin, Matisse e... i tuoi maestri!
E come Gauguin metti nelle tue opere ciò che l’animo ha permesso agli occhi di vedere e soprattutto ciò che gli occhi
soli mai avrebbero veduto, il fuoco intimo.
Sai bilanciare nelle tue tele il peso ottico dei colori, del restringersi dei colori freddi, del dilatarsi dei colori
caldi, ottenendo una bella disuguaglianza nell’armonia dove la luce circola fra le sapienti pennellate tue.
Con una geometria nascosta sai costruire le mani delle tue figure, dare agli occhi seri luci, ombre e riflessi come se
fossero oggetti di cristallo.
Sai dare alla cavità del timpano una profondità pittorica, ai tuoi volti nasi caratteristici, labbra silenziose non
dimenticando l’importanza dei capelli ora lisci, ora ondulati, ora ricci, ora raccolti, ora lasciati al vento
nell’attenzione alla forma.
Hai creato il tuo stile che ti permette di dare vita a quello che vedi, a quello che pensi, a quello che ricordi
dopo aver dimenticato nel volto di una donna, nello scorcio di un paesaggio, in uno spazio di mare, in una sedia vuota
in attesa che qualcuno si segga.
Con i tuoi acrilici rivivi la grande avventura vissuta dai grandi pittori di ieri.
E mi complimento con te, IVANA, figlia del ventesimo secolo approdata nel ventunesimo con la soddisfazione di saper
fondere insieme l’impressione con l’espressione e di lasciar trapelare dalle tue tele, che comunicare è dipingere e
che dipingere è comunicare.
Ad maiora!